OLTRE LE
BARRIERE seconda puntata, andata in onda il 26 Giugno 2014
Andrea Ferrero e Andrea Mameli intervistano Cinzia Mocci
Storie ordinarie per chi le vive e straordinarie per chi le
scolta. Una trasmissione ideata e condotta da Andrea Ferrero e Andrea Mameli in
onda su Radio X per Cagliari Social Radio.
(finisce la musica e inizia
l’intervista a Cinzia Mocci)
ANDREA FERRERO: “Benvenuti a Oltre le barriere! La trasmissione che
racconta vite ordinarie per chi le vive e straordinarie per chi le
ascolta.
Oggi, abbiamo intervistato Cinzia Mocci dell’Università di
Cagliari.”
ANDREA MAMELI: “Cinzia Mocci ci racconta la sua esperienza da
studentessa e poi da dipendente dell’Università di Cagliari con tutta una serie
di vicende legate soprattutto alle barriere architettoniche.”
A.F.: “Esatto! E non solo! Sentiamo Cinzia.”
(breve stacco musicale e poi
inizia l’intervista vera e propria)
A.M.: “Siamo con Cinzia Mocci che lavora all’Università di Cagliari e
all’Università è stata anche studentessa in un’epoca, a partire dal 1988, nella
quale le barriere architettoniche erano importanti e non solo quelle, non solo
le barriere architettoniche.”
CINZIA: (con voce dolce ed
emozionata, che si fa via via più decisa e ferma, ma senza rancore né tristezza,
man mano che ricorda gli avvenimenti…) “Si, io sono stata studentessa subito
dopo l’incidente, insomma ero matricola, mi sono immatricolata
nell’88 e nell’89 ho già dovuto affrontare la Facoltà così com’era, con le
barriere architettoniche che per una persona sulla sedia a ruote erano
insuperabili.
Per cui, per un primo periodo, avendo continuato appunto a studiare, ho
dovuto arrangiarmi, nel senso che in facoltà non ci andavo. Quindi, studiavo da
casa, col supporto degli amici e dei colleghi che magari parlavano con i
docenti, mi procuravano i libri, etc etc.. però non potevo seguire le lezioni!
Andavo solo a dare gli esami e, molto spesso, accompagnata anche da duo o tre
persone, perché ricordo volte in cui è stato necessario smontare col cacciavite
le porte o... insomma, bisognava trovare un parcheggio in viale Fra Ignazio, cosa
che non era semplice!
Sino a quando, appunto, non ho iniziato una “battaglia personale” per
l’abbattimento delle barriere e questa battaglia ha dato un frutto: la Facoltà
di Economia e Commercio è stata resa accessibile, ma stiamo parlando.. son
passati tanti anni, quindi, comunque per un periodo abbastanza lungo non ho
potuto frequentare.. poi, da quando è diventata accessibile, ho potuto anche
seguire le lezioni, prima solo al pianterreno, poi anche al piano superiore.
Questo è durato abbastanza…
E invece, posso dire che, col passare degli anni, l’Università di
Cagliari si è attivata sul fronte dell’offerta formativa alle persone con varie
disabilità o con tutte, diciamo.. e quindi, siamo arrivati ad oggi.. posso dire
che ben due volte il nostro “progetto disabilità” è stato menzionato a livello
nazionale come uno dei migliori, anche il migliore progetto italiano: perché noi
offriamo un servizio… dal punto logistico, ormai, si son risolti i problemi,
quasi tutti, compatibilmente con le nostre strutture che sono ancora alcune
vecchie, a parte Monserrato che ovviamente è tutta accessibile.. ci mancherebbe,
l’abbiamo fatta da poco, però offriamo anche proprio il servizio: alle persone
non vedenti offriamo i tutor che prendono gli appunti, abbiamo il “servizio di
taxi” per i ragazzi che non hanno la macchina o che hanno delle disabilità che
non gli permettono di guidare.. e tutta una serie di servizi, comunque, che
rendono l’esercizio del “diritto allo studio”
libero..”
A.M.: “Che cosa è cambiato in te nell’osservare e nel superare le
barriere, che poi sono anche cambiate, e negli altri, rispetto alla condizione
di disabilità?”
CINZIA: “In me non è cambiato moltissimo, perché quando vedo una
barriera, ancora.. (ridendo) mi
lamento.. ma adesso so a chi rivolgermi! e devo essere sincera, trovo,
dall’altra parte, i miei colleghi dell’Ufficio Tecnico sempre molto disponibili,
son persone che mi conoscono da quando ero studentessa… la cosa buffa è che
l’Università di Cagliari è disseminata di “scivoli” che vennero fatti per me,
quando ero studentessa e che ancora stanno lì! E ovviamente, molte barriere sono
state abbattute ora che sono dipendente… da parte dell’Università, ovviamente,
una consapevolezza maggiore, una consapevolezza maggiore (riflettendo)… forse, con il passare
degli anni, anche le persone disabili si sono fatte
più…
A.F.: “..combattive?”..
CINZIA: “più combattive, ma anche si fanno vedere di più!.. e quindi, se
una volta che il problema lo vedi, in qualche modo lo devi affrontare, no.. non
puoi far finta che non esista!.. che questo è vero, e poi, è anche vero che, per
quanto abbiamo ancora delle difficoltà, in Facoltà ehmm...all’Università in
generale, però, piano, piano, insomma, abbiamo sistemato molte cose.. c’è più
sensibilità e più attenzione e più… anche.. come posso dire?..
una..
A.M.: “..consapevolezza?”
CINZIA: “(sorridendo)... eh!
ecco, ci sono anche degli investimenti maggiori! Abbattere le barriere è costoso
e quindi, bisogna anche riconoscere la volontà da parte dell’amministrazione di
volerlo fare!.. ci vogliono tanti soldi!”
A.F.: “Il fatto di lavorare all’Università, in
Rettorato, è secondo te buono per i tuoi colleghi del Servizio Tecnico?
CINZIA: “Sicuramente… (ci pensa,
poi ridendo) buono, perché possono godere della mia presenza!..
chiaramente, no, scherzo! Abbiamo un rapporto meraviglioso che abbiamo costruito
sin da quando io ero studentessa! Quindi, devo essere sincera, i colleghi del
nostro Ufficio Tecnico sono molto sensibili al problema perché, lavorando con
una persona che sta su una sedia a ruote, lo vedono direttamente qual è la
difficoltà del muoversi in palazzi vecchi o dover superare dislivelli o roba di
questo genere… Io credo questo, che le istituzioni si sensibilizzano, essendo
fatte di esseri umani.. cioè, quando parliamo di istituzioni, non stiamo
parlando di strutture, di palazzi.. stiamo parlando di esseri umani che sono le
istituzioni: quindi, si sensibilizzano, ovviamente, vedendo direttamente quali
sono le difficoltà… non voglio dire che tutti siano sensibili, voglio dire che
girando per le strade trovi la persona sensibile.. e per persona sensibile,
intendo che osserva.. intendo questo come sensibilità,.. perché poi,
l’abbattimento delle barriere, non voglio che si pensi che sia un fatto di
sensibilità, ma è un dovere! È un dovere delle istituzioni e su quello non si
può dire nient’altro!
Ma per sensibilità intendo proprio il fatto che le persone, che lavorano
nelle istituzioni, preposte all’abbattimento delle barriere, vedono i problemi,
cioè osservano una persona che gira per Cagliari con la carrozzina e che non può
salire sui marciapiedi… ecco, allora, voglio dire, osservi e dici: “oh, ma
guarda, in questo pezzo di via Dante non si può salire sul marciapiede!”..
dopodiché finisce la sensibilità e inizia il dovere delle istituzioni, che è
quello di abbattere quelle barriere…”
A.M.: “eh... a Cagliari?”
CINZIA : “a Cagliari, ormai tutto questo è stato
superato!..”
A.M.: “Ah, davvero?... eh, ma a Cagliari come ti muovi? Cioè con i mezzi
del Ctm, coi taxi oppure con un’ autovettura tua privata?”
CINZIA: “Allora,…io mi sono mossa sempre e solo a Cagliari con la mia
macchina perché, appena avuto l’incidente, mio padre mi comprò subito la
macchina.. ma all’epoca non ci sarebbe stato, non ci sarebbe stata alcuna altra
possibilità, non c’era nessun altro modo di girare per Cagliari!… Adesso, gli
autobus sono praticamente tutti accessibili e.. vabbè, secondo il mio modo di
vedere, non perfettamente accessibili, perché, comunque, per poter salire
sull’autobus hai bisogno di un accompagnatore.. in alternativa, devi organizzare
il tuo percorso e chiamare la compagnia degli autobus che ti mette a
disposizione anche il servizio dell’autista, che tira fuori la pedana…. Ad
esempio, a Milano, puoi girare da solo.. a Milano puoi prendere la
metropolitana, il tram, l’autobus.. qualunque mezzo di trasporto da solo
perché.. fai. cioè il cenno all’autista perché si fermi, l’autista si ferma,
tira fuori la pedana, ti aiuta a salire… Milano è la città, tra tutte quelle che
io ho visitato in Europa, è la più accessibile in assoluto e me ne vanto sempre,
quando vado in Germania e rimango chiusa un’ora e mezza, due chiusa dentro la
metropolitana e dico: “alla faccia dei tedeschi, scusate tanto, ma a Milano,
questo non è mai successo!..”
A.F.: “E coi parcheggi disabili? Come ti
trovi?”
CINZIA: “Con i parcheggi disabili mi trovo molto male… moolto, molto,
molto, molto male! Le persone sono spessissimo arroganti, aggressive, ti
rispondono in maniera maleducata e scurrile, spessissimo,.. (il tono di voce sembra farsi più carico, si
intuisce che sta parlando di qualcosa che le capita spesso e la fa
arrabbiare) ti dicono in faccia “ma sto tornando!” ..si, ma tu sei lì che
aspetti, perché il “sì, sto tornando”… no, vattene! levati subito di torno, non
è “sto tornando”! sono.. sì, da quel punto di vista, io ho notato a Cagliari,
che c’è scarsissima sensibilità, veramente molto scarsa e.. questa volta per
sensibilità intendo proprio dire.. eh.. “stai ledendo, stai violando la legge,
stai parcheggiando in uno spazio dove non puoi parcheggiare.. e stai violando la
legge, sei maleducato…cioè, non so veramente come qualificarli gli automobilisti
di quel genere.. non son tutti così, però… la sensibilità sta anche nel dire
“stai violando la legge, ma non prendermi a parolacce, perché ti dico che sei
parcheggiato in un parcheggio per disabili o perché ti dico che quel parcheggio
spetta prima a me!… Quindi, intendo dire non sono sensibili in quel senso.. mi è
capitato spessissimo di essere apostrofata in maniera maleducata, molto
spesso…”
A.F.: “Sotto casa mia c’è un posto disabili e una pizzeria e quindi vanno
sempre in pizzeria e lasciano la macchina con le frecce accese e messa tutta
storta, così e.. se ne fregano!”
CINZIA: “Esatto!.. sì, capita spessissimo.. quando trovi le frecce,
altrimenti sono anche ben parcheggiati!” (conclude
ridendo)
A.M.: “Bene! Grazie!”
A.F.: “Grazie a Cinzia per questa bella intervista e speriamo di vederci
presto, con una città più accessibile e più sensibile
Grazie!”
CINZIA: “Grazie a voi!”
MUSICA
CONCLUSIVA (si conclude con la musica allegra
dell’apertura)
(voce digitale che saluta e invita
a contribuire liberamente con suggerimenti e proposte scrivendo al sito della
trasmissione)
Questa puntata si chiude qui.
“Oltre le barriere” è una trasmissione ideata e condotta da Andrea
Ferrero e Andrea Mameli per Radio X Cagliari Social
Radio.